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Immagine del redattoreDiletta Branciaroli

PEPERONE E PEPERONCINO

Aggiornamento: 18 mag 2022

(Capsicum annuum L.) e (Capsicum spp.)


Personalmente parlando, fonti di assuefazione, il peperone ed il peperoncino fanno parte della stessa specie; il secondo produce una sostanza, la capsaicina, che lo rende piccante, mentre il primo, per una mutazione genetica, non la produce più e per questo viene definito "peperone dolce".

Il peperoncino fa parte delle Solanaceae ed è originario della Bolivia e di alcune parti del Brasile; da li venne propagato in tutte le Americhe ad opera degli uccelli. Gli Aztechi furono i primi ad includere il peperoncino nel loro cibo e nei loro rituali religiosi. Dal nuovo continente, il peperoncino giunge in Europa grazie a Cristoforo Colombo ("grazie infinite!" aggiungo io...), ma saranno i Portoghesi a diffonderlo in Asia.


Passando ai giorni nostri, l'attuale nomenclatura dei peperoncini è abbastanza confusa; il genere Capsicum, infatti, raggruppa almeno 20 specie, tutte originarie delle Americhe. Oggi, però, si tende a comprendere tutti i peperoncini in sole 5 specie: C. annuum, C. frutescens, C. chinense, C. baccatum e C. pubescens; il peperone, il pimiento e la maggior parte dei peperoncini messicani fanno parte della specie C. annuum, quella più diffusa e rilevante in campo economico.

Il temibile habanero appartiene alla specie C. chinense; il nome, però, non deve trarre in inganno: arriva dal continente americano ed è coltivato soprattutto in Sudamerica e nei Paesi caraibici, ma il primo botanico che lo classificò ottenne i semi dalla Cina e da lì deriva il suo nome. Habanero, in realtà, è un termine spagnolo - messicano che significa "da Havana", la capitale di Cuba.


Ci sono due peperoncini praticamente sconosciuti fuori dal Sudamerica: il C. baccatum, diffuso nelle Ande e nel Sus del Brasile, ed il C. pubescens., coltivato sugli altipiani della Bolivia.


DESCRIZIONE


Famiglia: Solanaceae.

Parlando di peperoncino, pianta annuale cespugliosa, di 40 - 80 cm, con foglie di colore verde chiaro e fiori bianchi dai quali si sviluppano i frutti.


PRIMA DI TUTTO, AVVERTENZE

A fronte dei numerosi benefici, un uso eccessivo di peperoncino può risultare irritante per la mucosa gastrica ed intestinale; In particolare, si consiglia di evitarne o ridurne il più possibile l’utilizzo in caso di

  • ULCERA PEPTICA,

  • MORBO DI CROHN,

  • RAGADI ANALI,

  • EMORROIDI,

  • CISTITI,

  • PROSTATITI.

Si sono verificati casi di prurito e dermatiti in seguito ad applicazione topica di preparati contenenti capsaicina.

In ultima analisi, l’uso in cucina è considerato sicuro e ragionevolmente scevro da rischi (fanno eccezione le categorie di pazienti sopraelencate), mentre è raccomandata maggior cautela nel caso di integrazione fitoterapica per possibile comparsa di effetti collaterali e interazioni.


PARTI UTILIZZATE

Frutti.


RACCOLTA

A fine estate ad avvenuta maturazione dei frutti.


CONSERVAZIONE

I peperoncini devono essere conservati all'asciutto; si possono anche essiccare e macinare.


PROPRIETA'

Antibatterico (sostanza che uccide i batteri o ne impedisce lo sviluppo)

Antidiabetico (misura preventiva contro il diabete)

Antiemorroidale (contro emorroidi)

Antiossidante (impedisce o previene l'ossidazione di lipidi, proteine e acidi nucleici causata dai radicali liberi e responsabile di danni alle strutture cellulari e invecchiamento precoce)

Antireumatica (contrasta dolori reumatici)

Digestivo (aiuta nel processo di digestione)

Ipotensivo (riduce pressione arteriosa)

Revulsivo (preparato o sostanza in grado di stimolare, più o meno intensamente, la circolazione sanguigna negli strati più superficiali della pelle)

Scialagogo (farmaco o il preparato in grado di far secernere maggiori quantità di saliva)

Stimolante (sostanze che aumentano, accelerano o migliorano l'attività dei nervi)


L'uso del peperoncino è molto esteso: usato per l'asma, la febbre, il mal di gola ed altre infezioni respiratorie, per i disturbi digestivi, il cancro e come ingrediente di numerosi cataplasmi (impasto curativo costituito da farmaci mescolati con una sostanza inerte, da applicarsi sulla cute).


Formule a base di capsaicina hanno dato risultati molto positivi in applicazioni cutanee nella psoriasi, nell'artrite reumatoide e nella neuralgia post-erpetica.


Altri benefici sono quelli di abbassare il colesterolo ed i trigliceridi, riduce l'aggregazione di piastrine ed aumenta l'attività fibrinolitica (capacità dell'organismo di prevenire la formazione di trombi; le culture che consumano molto peperoncino hanno una scarsissima incidenza di patologie come infarti ed embolie polmonari).


RIMEDIO

Caduta dei capelli


Fate macerare per 10 giorni 5 g di peperoncino secco tritato in 100 g di olio d'oliva ; filtrate ed utilizzate per frizionare il cuoio capelluto, dopodichè lavate i capelli con lo shampoo.


DI TUTTI I COLORI!


Esistono innumerevoli colorazioni: rosa, viola, marrone, arancione, giallo, rosso, bianco e

verde.

I peperoni/ peperoncini verdi sono, solitamente, la versione immatura dei gialli e rossi; dal momento che sono, di fatto, acerbi, il loro sapore è diverso - meno dolce e più pungente - rispetto a quello dei peperoni/ peperoncini colorati.

Esistono anche varietà prive di clorofilla in cui i frutti immaturi sono bianchi o violetti (quest'ultimo colore è dato dalla presenza di antocianine).

I frutti di colore marrone, invece, sono così a causa di una mutazione genetica che impedisce la scomparsa della clorofilla (verde + rosso = marrone).

I frutti rossi sono ricchissimi di carotenoidi, mentre quelli gialli, a causa di una mutazione genetica, non sintetizzano più i carotenoidi rossi, ma producono solo caroteni gialli.


Sfatiamo dei miti...

Il colore di un peperoncino non è collegato, come si pensa, alla sua piccantezza; esistono varietà completamente versi più piccanti di altre varietà rosse brillanti!



Molti pensano che la parte piccante del peperoncino siano i semi... in realtà la capsaicina viene sintetizzata nella placenta (struttura biancastra a coste interna al frutto) alla quale stanno attaccati i semi, che possono entrarci a contatto ed acquisire una nota piccante.


La capsaicina NON è solubile in acqua, quindi è inutile berne a litri per alleviare il bruciore!

Meglio mangiare del pane, che la rimuove dai recettori per azione fisica, oppure, meglio del meglio, mangiare grassi. Quindi prendete un pezzetto di formaggio: la caseina avvolgerà la capsaicina, rimuovendola del tutto.


ANGOLO NUTRIZIONALE

I peperoni sono molto ricchi di vitamina C, più dei limoni e delle arance!

Albert Szent-Gyorgyi ha vinto il premio Nobel per la medicina nel 1937 dopo aver isolato, nel 1928, la vitamina C dal peperone, mostrando come fosse uno dei vegetali più ricchi di questa sostanza.

I peperoni ed i peperoncini, soprattutto quelli rossi, sono anche un'ottima fonte di vitamina A (più corretto dire provitamina A, che, nel nostro corpo, si trasforma in vitamina A).


RICETTA PEPERONI AL FORNO:

Per una persona:


2 peperoni (io ne prendo sempre uno giallo ed uno rosso)

acciughe q.b.

capperi q.b.

aglio q.b.

sale q.b.

olio q.b.


Prendete i peperoni (non devono avere grinze e devono essere belli tesi), lavateli e metteteli a cuocere in forno, girandoli di tanto in tanto.

Quando la buccia si sarà leggermente annerita, spegnete il forno e tirateli fuori.

Dopo averli fatti raffreddare, togliete la buccia e l'interno e cercate di divedere ogni peperone in 4 parti.

Sopra ogni parte mettete un acciuga, e tutto il resto (aglio, capperi, sale, olio) a vostro piacimento.

Meglio servirli a temperatura ambiente o tiepidi.


FONTI

. ERBE E PIANTE MEDICINALI, Biblioteca della Natura, Crescere Edizioni

. PIANTE MEDICINALI, Roberto Chiej, Arnoldo Mondadori Editore

. LA SCIENZA DELLE VERDURE, Dario Bressanini, Gribaudo

. LA NUOVA DIETETICA, Luigi Costacurta, Edizioni di Medicina Naturale (1992)

. IL POTERE CURATIVO DEI CIBI, Michael T. Murray, Red Edizioni

. Fonti online (www.healthy.thewom.it)




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