(Capsicum annuum L.) e (Capsicum spp.)
Personalmente parlando, fonti di assuefazione, il peperone ed il peperoncino fanno parte della stessa specie; il secondo produce una sostanza, la capsaicina, che lo rende piccante, mentre il primo, per una mutazione genetica, non la produce più e per questo viene definito "peperone dolce".
Il peperoncino fa parte delle Solanaceae ed è originario della Bolivia e di alcune parti del Brasile; da li venne propagato in tutte le Americhe ad opera degli uccelli. Gli Aztechi furono i primi ad includere il peperoncino nel loro cibo e nei loro rituali religiosi. Dal nuovo continente, il peperoncino giunge in Europa grazie a Cristoforo Colombo ("grazie infinite!" aggiungo io...), ma saranno i Portoghesi a diffonderlo in Asia.
Passando ai giorni nostri, l'attuale nomenclatura dei peperoncini è abbastanza confusa; il genere Capsicum, infatti, raggruppa almeno 20 specie, tutte originarie delle Americhe. Oggi, però, si tende a comprendere tutti i peperoncini in sole 5 specie: C. annuum, C. frutescens, C. chinense, C. baccatum e C. pubescens; il peperone, il pimiento e la maggior parte dei peperoncini messicani fanno parte della specie C. annuum, quella più diffusa e rilevante in campo economico.
Il temibile habanero appartiene alla specie C. chinense; il nome, però, non deve trarre in inganno: arriva dal continente americano ed è coltivato soprattutto in Sudamerica e nei Paesi caraibici, ma il primo botanico che lo classificò ottenne i semi dalla Cina e da lì deriva il suo nome. Habanero, in realtà, è un termine spagnolo - messicano che significa "da Havana", la capitale di Cuba.
Ci sono due peperoncini praticamente sconosciuti fuori dal Sudamerica: il C. baccatum, diffuso nelle Ande e nel Sus del Brasile, ed il C. pubescens., coltivato sugli altipiani della Bolivia.
DESCRIZIONE
Famiglia: Solanaceae.
Parlando di peperoncino, pianta annuale cespugliosa, di 40 - 80 cm, con foglie di colore verde chiaro e fiori bianchi dai quali si sviluppano i frutti.
PRIMA DI TUTTO, AVVERTENZE
A fronte dei numerosi benefici, un uso eccessivo di peperoncino può risultare irritante per la mucosa gastrica ed intestinale; In particolare, si consiglia di evitarne o ridurne il più possibile l’utilizzo in caso di
ULCERA PEPTICA,
MORBO DI CROHN,
RAGADI ANALI,
EMORROIDI,
CISTITI,
PROSTATITI.
Si sono verificati casi di prurito e dermatiti in seguito ad applicazione topica di preparati contenenti capsaicina.
In ultima analisi, l’uso in cucina è considerato sicuro e ragionevolmente scevro da rischi (fanno eccezione le categorie di pazienti sopraelencate), mentre è raccomandata maggior cautela nel caso di integrazione fitoterapica per possibile comparsa di effetti collaterali e interazioni.
PARTI UTILIZZATE
Frutti.
RACCOLTA
A fine estate ad avvenuta maturazione dei frutti.
CONSERVAZIONE
I peperoncini devono essere conservati all'asciutto; si possono anche essiccare e macinare.
PROPRIETA'
Antibatterico (sostanza che uccide i batteri o ne impedisce lo sviluppo)
Antidiabetico (misura preventiva contro il diabete)
Antiemorroidale (contro emorroidi)
Antiossidante (impedisce o previene l'ossidazione di lipidi, proteine e acidi nucleici causata dai radicali liberi e responsabile di danni alle strutture cellulari e invecchiamento precoce)
Antireumatica (contrasta dolori reumatici)
Digestivo (aiuta nel processo di digestione)
Ipotensivo (riduce pressione arteriosa)
Revulsivo (preparato o sostanza in grado di stimolare, più o meno intensamente, la circolazione sanguigna negli strati più superficiali della pelle)
Scialagogo (farmaco o il preparato in grado di far secernere maggiori quantità di saliva)
Stimolante (sostanze che aumentano, accelerano o migliorano l'attività dei nervi)
L'uso del peperoncino è molto esteso: usato per l'asma, la febbre, il mal di gola ed altre infezioni respiratorie, per i disturbi digestivi, il cancro e come ingrediente di numerosi cataplasmi (impasto curativo costituito da farmaci mescolati con una sostanza inerte, da applicarsi sulla cute).
Formule a base di capsaicina hanno dato risultati molto positivi in applicazioni cutanee nella psoriasi, nell'artrite reumatoide e nella neuralgia post-erpetica.
Altri benefici sono quelli di abbassare il colesterolo ed i trigliceridi, riduce l'aggregazione di piastrine ed aumenta l'attività fibrinolitica (capacità dell'organismo di prevenire la formazione di trombi; le culture che consumano molto peperoncino hanno una scarsissima incidenza di patologie come infarti ed embolie polmonari).
RIMEDIO
Caduta dei capelli
Fate macerare per 10 giorni 5 g di peperoncino secco tritato in 100 g di olio d'oliva ; filtrate ed utilizzate per frizionare il cuoio capelluto, dopodichè lavate i capelli con lo shampoo.
DI TUTTI I COLORI!
Esistono innumerevoli colorazioni: rosa, viola, marrone, arancione, giallo, rosso, bianco e
verde.
I peperoni/ peperoncini verdi sono, solitamente, la versione immatura dei gialli e rossi; dal momento che sono, di fatto, acerbi, il loro sapore è diverso - meno dolce e più pungente - rispetto a quello dei peperoni/ peperoncini colorati.
Esistono anche varietà prive di clorofilla in cui i frutti immaturi sono bianchi o violetti (quest'ultimo colore è dato dalla presenza di antocianine).
I frutti di colore marrone, invece, sono così a causa di una mutazione genetica che impedisce la scomparsa della clorofilla (verde + rosso = marrone).
I frutti rossi sono ricchissimi di carotenoidi, mentre quelli gialli, a causa di una mutazione genetica, non sintetizzano più i carotenoidi rossi, ma producono solo caroteni gialli.
Sfatiamo dei miti...
Il colore di un peperoncino non è collegato, come si pensa, alla sua piccantezza; esistono varietà completamente versi più piccanti di altre varietà rosse brillanti!
Molti pensano che la parte piccante del peperoncino siano i semi... in realtà la capsaicina viene sintetizzata nella placenta (struttura biancastra a coste interna al frutto) alla quale stanno attaccati i semi, che possono entrarci a contatto ed acquisire una nota piccante.
La capsaicina NON è solubile in acqua, quindi è inutile berne a litri per alleviare il bruciore!
Meglio mangiare del pane, che la rimuove dai recettori per azione fisica, oppure, meglio del meglio, mangiare grassi. Quindi prendete un pezzetto di formaggio: la caseina avvolgerà la capsaicina, rimuovendola del tutto.
ANGOLO NUTRIZIONALE
I peperoni sono molto ricchi di vitamina C, più dei limoni e delle arance!
Albert Szent-Gyorgyi ha vinto il premio Nobel per la medicina nel 1937 dopo aver isolato, nel 1928, la vitamina C dal peperone, mostrando come fosse uno dei vegetali più ricchi di questa sostanza.
I peperoni ed i peperoncini, soprattutto quelli rossi, sono anche un'ottima fonte di vitamina A (più corretto dire provitamina A, che, nel nostro corpo, si trasforma in vitamina A).
RICETTA PEPERONI AL FORNO:
Per una persona:
2 peperoni (io ne prendo sempre uno giallo ed uno rosso)
acciughe q.b.
capperi q.b.
aglio q.b.
sale q.b.
olio q.b.
Prendete i peperoni (non devono avere grinze e devono essere belli tesi), lavateli e metteteli a cuocere in forno, girandoli di tanto in tanto.
Quando la buccia si sarà leggermente annerita, spegnete il forno e tirateli fuori.
Dopo averli fatti raffreddare, togliete la buccia e l'interno e cercate di divedere ogni peperone in 4 parti.
Sopra ogni parte mettete un acciuga, e tutto il resto (aglio, capperi, sale, olio) a vostro piacimento.
Meglio servirli a temperatura ambiente o tiepidi.
FONTI
. ERBE E PIANTE MEDICINALI, Biblioteca della Natura, Crescere Edizioni
. PIANTE MEDICINALI, Roberto Chiej, Arnoldo Mondadori Editore
. LA SCIENZA DELLE VERDURE, Dario Bressanini, Gribaudo
. LA NUOVA DIETETICA, Luigi Costacurta, Edizioni di Medicina Naturale (1992)
. IL POTERE CURATIVO DEI CIBI, Michael T. Murray, Red Edizioni
. Fonti online (www.healthy.thewom.it)
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