Arriviamo, con questa vitamina, all'ultima del gruppo delle liposolubili.
La vitamina K, o naftochinone, viene spesso trascurata; quella che proviene dai vegetali, la K1, è il fillochinone. La K2, proveniente dai batteri intestinali, è detta menachinone e la K3, o menadione, è un derivato sintetico.
Queste tre vitamine agiscono in modo analogo aiutando a stimolare la coagulazione del sangue; la K1, inoltre, è fondamentale per la salute delle ossa, perchè responsabile della conversione della proteina ossea dalla forma inattiva a quella attiva.
L'osteocalcina è (dopo il collagene) la principale proteina delle nostre ossa e, grazie a questa vitamina, si unisce al calcio e lo mantiene al suo posto nell'osso.
ATTENZIONE!
Dal momento che la vitamina K è impiegata nel processo di coagulazione del sangue, una sua carenza nell’organismo umano provoca emorragie. La carenza si verifica però raramente e sempre a seguito di patologie che impediscono il regolare assorbimento intestinale o di cure prolungate a base di antibiotici.
Inoltre la carenza provoca una diminuzione della calcificazione ossea; infatti nei pazienti con fratture da osteoporosi sono stati trovati livelli bassissimi di vitamina K1.
L’eccesso di vitamina K negli adulti è molto raro e altrettanto rari sono i suoi effetti: vomito, anemia, trombosi, sudorazione eccessiva, vampate di calore, senso di oppressione al petto.
Un eccesso di vitamina K può essere riscontrato nei neonati nel caso in cui siano state somministrate dosi troppo alte di integratori vitaminici; tale situazione porta a sintomi tipici a quelli dell’itterizia.
Dove trovarla?
La troviamo nelle verdure a foglia verde scuro, broccoli, lattuga, cavoli, spinaci, tea verde, asparagi, avena, grano integrale, fagioli, piselli verdi freschi.
FONTI
. IL POTERE CURATIVO DEI CIBI, Michael T. Murray, Red Edizioni
. Fonti online (www.humanitas.it)
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